
«foodfestivalretail.it» nasce da visioni d’utopia per costituire e costruire momenti privilegiati ed itineranti di confronto e formazione, di studio e testimonianza. Un progetto giornalistico, culturale di formazione, divulgazione e approfondimento che vuole raccontare e mettere a confronto le storie, i temi, le opinioni, i progetti ed i protagonisti del grande mondo retail food che in Italia, patria del buon cibo, è fatto di migliaia e migliaia di negozi, ristoranti, osterie, ma anche di insegne, dei supermercati che sono nella GDO con tanti brand differenti. Dei gruppi di acquisto, delle imprese familiari da decenni nel food radicati e locali. Di multinazionali la cui missione quotidiana è quella di dedicarsi al settore del food. Di associazioni che vogliono tutelare la buona qualità di quello che mangiamo. Un settore che entra anche nel mondo Horeca, dell’accoglienza e del turismo, grande traino nazionale assieme a quello della filiera agroalimentare che porta linfa da decenni al “made in Italy”. Un tema che in centinaia di istituti alberghieri e scuole italiane di specializzazione è materia di studi e formazione. Lì dove si insegnano e si praticano le tecniche di cottura e tutte le “best practice” dell’accoglienza e dei servizi di ospitalità e di alta enogastronomia che ha chef stellati e storie di vita e di lavoro straordinarie. Non sono da meno le tantissime imprese di produzione vocate ai settori più vari delle materie prime lì dove l’Italia è un vero e proprio brand. Vini, formaggi, pasta, spezie, olio, liquori e distillati, panificati e primizie di “madre terra” su cui si coltivano i tesori di ogni stagione, la frutta, la verdura, i germogli ed ogni tipo di primizia.
Ci porremo le domande che si pongono in tanti oggi. Quale qualità ha il cibo che compriamo (cotto o crudo che sia) nei negozi del cibo, nei supermercati, nei ristoranti, nelle catene del food, nei luoghi dove ci sediamo a tavola per il pranzo o la cena? E, ancora. Verificato che gli alimenti ultraprocessati (Ultra-Processed Food, UPF) sono alimenti industrializzati, confezionati e pronti per essere consumati che fanno molto male alla salute di chi li mangia in che modo la Grande Distribuzione e l’intero settore delle imprese del cibo stanno adoperandosi per garantire che il cibo sia salutare soprattutto? Come riusciamo a sottrarre il mondo del cibo alla pura e sola logica del profitto che agisce a vantaggio di pochi per far diventare, invece, una vera “missione” sociale e culturale, etica e sociale il lavoro di chi si dedica alla produzione, alla vendita e alla distribuzione del cibo? Come si controlla davvero la filiera agroalimentare, le stagioni dell’ortofrutta, della pesca, delle carni così da agire tutelando l’origine e la “naturalezza” del cibo che mangiamo e l’ambiente da cui esso è tratto? Quale logica adottano oggi le grandi imprese del cibo? Dove si formano coloro che distribuiscono, vendono o cuociono cibo? Cosa si insegna negli istituti alberghieri italiani? Come si tutela il cibo italiano che è sinonimo di sapere, conoscenza, territorio, disciplinari e regole da osservare? E ancora. Come si tutelano i produttori ed i consumatori?
Questi e tanti altri quesiti comporranno il percorso di foodfestivalretail.it in ciascuna delle tappe lungo l’Italia che il festival farà durante ogni anno solare coinvolgendo istituzioni, associazioni, scuole, istituti alberghieri, docenti ed alunni, dirigenti ed amministratori delegati, consorzi e comunità cittadine, imprese e produttori, insegne retail, il mondo del giornalismo enogastronomico e quello della ricerca scientifica, nutrizionisti e chef stellati. Affinché nessun tentativo vada vanificato per fare sempre di un settore cruciale dell’economia italiana anche un patrimonio culturale capace di generare salute, rispetto, ecosostenibilità.
Il settore
Si tratta di settore che fattura 179 miliardi di euro ogni anno facendo diventare la nostra filiera agroalimentare, dal campo e laboratorio alla tavola, quella che produce il 31,8% del Pil italiano e che ha portato in dieci anni l’export italiano a raggiungere quota 60%. Attorno ad essi produttori d’eccellenze, famiglie e fruitori, che definiamo anche clienti, istituzioni, medici e nutrizionisti, oggi più di ieri, si domandano quale cibo riesce davvero a fare il bene del corpo e della mente, a tutelare la vita e la nostra salute come pur deve poter fare da sempre ogni nostro nutrimento. La posta in gioco è quella di produrre, vendere e comprare, cucinare e mangiare, narrare e poter trovare in ogni supermercato d’Italia solo cibo buono, bello e genuino come un inno e un atto di vita.
Il progetto
Per la prima volta i maggiori protagonisti delle imprese e dei gruppi che guidano oggi brand ed insegne dei food retailer più noti ed importanti d’Italia si confronteranno con istituzioni, ricercatori, medici, nutrizionisti, economisti, scuole ed alunni, esperti d’alimentazione e produttori d’eccellenze, media e testate, giornalisti ed innovatori del settore agroalimentare italiano.
Panel, talent, speech, formazione, aggiornamenti, degustazioni, approfondimenti, testimonianze, musica e spettacolo, cooking show, libri ed eventi in uno scenario unico nel suo genere. Con la partecipazione straordinaria delle maggiori istituzioni italiane, di enti e realtà internazionali impegnate, a vario titolo, nel grande settore del food retail affinché una corretta alimentazione possa arrivare in ogni parte del mondo e nutrire il pianeta allo stesso modo.
