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Il nutrizionista Giorgio Calabrese e lo psicoterapeuta Salvo Noè hanno portato in libreria «Nutrire la mente. Tra parole, cibo ed emozioni». Un libro che indaga sul rapporto tra cervello ed intestino. Che ha dentro tantissimi spunti, notizie, risultati di indagini e di ricerca scientifica sui cambiamenti che hanno trasformato l’atto del mangiare in q1ualcosa persino di dannoso nella società opulenta e ricca dentro cui viviamo. Ma rimediare è ancora possibile. Capire come sedersi a tavola con il sorriso e come fare di ogni alimento la “nostra unica e migliore medicina” è qualcosa di praticabile e alla portata di tutti.
Sappiamo che tante volte la tristezza si sfoga nel cibo, con un’alimentazione pesante e disarmonica. Che mangiamo spesso e male quando viviamo momenti della vita in cui ci mettono in difficoltà. Al contrario, un sentimento di allegria che ci pervade e che ci porta a tavola con il desiderio di continuare a essere “leggeri” ci induce a non fare del cibo la nostra ossessione. Il merito – o la colpa – è in fondo sempre e solo della coscienza che spinge ogni individuo a scegliere in base al proprio stato d’animo.
Sembrerebbe cosa fatta detta così, persino semplice. In realtà c’è tanto, molto di più dietro a una sana e soprattutto una cattiva alimentazione. E val la pena scoprirlo, lavorando certamente su se stessi, ma con un aiuto concreto che può arrivare dall’opera appena uscita in libreria – “Nutrire la mente” – scritto dal professor Giorgio Calabrese, nutrizionista noto a livello internazionale, da anni firma del Gusto, e uno psicoterapeuta, il professor Salvo Noè. Con loro, nella stesura del libro, Cinzia Myriam Calabrese.
“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”
Da questa frase di Ippocrate parte il lungo viaggio contenuto in Nutrire la mente (Edizioni San Paolo 2024) l’ultima opera realizzata dal prof. Giorgio Calabrese, medico nutrizionista noto a livello internazionale, del dott. Salvo Noè, psicologo e volto televisivo, e una voce femminile, quella della dott.ssa Cinzia Calabrese.
Perché pensare bene e mangiare bene fa vivere bene? Quando non siamo di buonumore, magari tristi e depressi tenderemo ad alimentarci in modo più “pesante” e disarmonico. Questo perché i pensieri, e in particolare le emozioni, determinano la qualità e la quantità dei cibi. Allo stesso modo quando siamo di buonumore, allegri e gioiosi saremo portati verso un’alimentazione più “leggera” perché ci sentiremo in contatto con le parti più elevate della nostra coscienza, sospinti a ingerire cibo di qualità nella giusta quantità. Il volume indaga perché è importante conoscersi e volersi bene, orientando la propria vita verso il bello così da poterlo cogliere in ogni aspetto della vita. Non è semplice e non basta da sola la volontà, ma bisogna cercare di trovare, per quanto possibile, il piacere, anche attraverso il cibo, e sapere che le emozioni ci nutrono e che lo stress può portare il bisogno incontrollato di cibo.
Nel testo gli autori ci invitano a comprendere cosa genera una cattiva alimentazione: l’abitudine, i pensieri pesanti, la fretta; e quanto sia facile che questa porti a problemi quali l’obesità, la bulimia o, viceversa, l’anoressia. Il cibo è relazione con la vita: per questo è importante nutrirsi bene per vivere bene, essere consapevoli di sé, del proprio corpo e liberarsi da parole tossiche e comportamenti disfunzionali. Il libro, pubblicato dal Gruppo Editoriale San Paolo (pagg. 208, euro 18, in libreria dal 13 novembre) parte quindi da un punto preciso: pensare bene, mangiare bene, per vivere bene. Perché lo stato d’animo influenza in maniera determinante il nostro rapporto con il cibo e finisce per rovinare la sintonia, passando da un concetto di alimentazione=nutrizione a quello di alimentazione=disfunzione.
Scrivono gli autori, che “bisogna conoscersi e volersi bene in tutti i sensi, orientando la propria vita verso il bello così da poterlo cogliere in ogni aspetto della vita. Certo, non è semplice e non basta da sola la volontà, ma dobbiamo cercare di trovare, per quanto possibile, il piacere, anche attraverso il cibo, e sapere che le emozioni ci nutrono e che lo stress può portare il bisogno incontrollato di cibo”. l professor Calabrese e il professor Noè invitano i lettori, quindi, a ragionare e comprendere che cosa genera una cattiva alimentazione. Tre elementi della nostra vita quotidiana su tutti: l’abitudine, i pensieri pesanti, la fretta. Purtroppo, anche i numeri confermano la base scientifica di questo ragionamento, raccontando di una civiltà che convive con problemi sempre più quali l’obesità, la bulimia o, viceversa, l’anoressia. “Perché il cibo è relazione con la vita: per questo è importante nutrirsi bene per vivere bene, essere consapevoli di sé, del proprio corpo e liberarsi da parole tossiche e comportamenti disfunzionali”. Da questo punto di vista, in Italia abbiamo una guida: la Dieta Mediterranea. Un esempio non solo per l’alimentazione sana: “Il cibo – scrive Calabrese – non si limita a nutrirci ma permette la convivialità, ovvero il piacere di condividere la mensa con i familiari o con gli amici: momenti corroboranti che fanno assaporare la gioia di vivere, quell’emozione positiva da cui scaturisce il buonumore”.
Sazi e felici, insomma. Si può.
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GIORGIO CALABRESE è un medico italiano, specializzato in scienza dell’alimentazione, docente universitario, consulente scientifico del Ministero della Salute, giornalista pubblicista, ricercatore. È uno dei maggiori esperti mondiali in materia di diete e nutrizione. Ospite di numerose trasmissioni televisive (TG2 Salute, Medicina 33, Porta a Porta, Uno Mattina e tanti altri), è autore di pubblicazioni internazionali e nazionali, e ha partecipato a molti congressi internazionali come relatore ufficiale.
SALVO NOÈ è psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare. Esperto in processi formativi, insegna psicologia sociale e della comunicazione presso enti pubblici e privati. È specializzato in disturbi d’ansia e depressivi. È attualmente uno dei formatori più apprezzati a livello nazionale. Cura la Rubrica del Buonumore su Rai1. Per le Edizioni San Paolo è autore dei volumi di successo Vietato lamentarsi, Prima di giudicare pensa! e Il potere della fiducia, tradotti in varie lingue, che hanno avuto il privilegio di ricevere la prefazione di papa Francesco. Ha scritto con papa Francesco, La paura come dono. Il suo motto è: confrontarsi per crescere.
CINZIA MYRIAM CALABRESE è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università “la Sapienza” di Roma. Si è poi specializzata in Medicina Interna nella stessa università. Ha partecipato a numerosi congressi e studi clinici, e ha collaborato alla stesura di pubblicazioni scientifiche. Oltre a svolgere le mansioni di medico in un dipartimento di medicina interna di pazienti con malattie acute, si occupa di malattie cliniche (cardiologia, pneumologia, gastroenterologia ecc.). Collabora con Giorgio Calabrese in numerose collaborazioni scientifiche e consulenze per aziende private, mense pubbliche e private (scuole, banche e ospedali) e federazioni sportive, formulando piani dietetici con attenzione a un controllo e a una dieta sana.